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Il Daiquiri: ricetta, ingredienti e storia

Altro cocktail di origini cubane, terra che si dimostra prolifica in tal senso, ma forse è dovuto alla sua natura. Cuba è considerata un paradiso terrestre, per il suo mare, le spiagge, la sua cultura straordinaria e la sua storia di certo mai noiosa, la varietà dei drink che hanno origine in quest’area del pianeta sono tra i più popolari e consumati al mondo, di cui il Daiquiri è tra questi e troneggia come uno dei più richiesti. A fare la differenza probabilmente è il liquore tipico caraibico, il rum, che per quanto i caraibi siano notoriamente non ricchissimi di risorse, una delle cose che più abbonda è proprio la canna da zucchero con la quale si produce il rum, "nettare" dei Caraibi.


Va ricordato che Cuba a cavallo tra la fine del ‘800 e gli anni ‘50, era una specie di seconda patria per gli americani e non solo, una sorta di Las Vegas, dove i ricchi USA e di mezzo mondo erano soliti passare le loro vacanze o lunghi periodi di relax e soprattutto fare affari sfruttando le risorse dell’isola. Questo fino alla rivoluzione cubana e il rovesciamento del dittatore cubano Batista da parte dei leader rivoluzionari Che Guevara e Fidel Castro. L’influenza quindi delle presenze occidentali di quel periodo ha sicuramente alterato usanze e costumi, per cui anche l’uso del rum fine a se stesso aveva subito inevitabilmente dei mutamenti. Infatti, buona parte dei cocktail di origine caraibica nasce proprio da questa influenza diretta e indiretta, una sperimentazione di abbinamenti e gusti ovviamente sempre basata sull’immancabile rum.


Daiquiri tra storia e cultura

Questo drink come altri provenienti dai caraibi, hanno quasi tutti una storia d’origine simile, infatti, uno dei problemi che spesso colpivano i mercantili occidentali sulle rotte caribiche, era lo scorbuto, problema di salute che non lasciava scampo ai marinai imbarcati in lunghi viaggi. Un solo sistema all’epoca riusciva a tenere sotto controllo questa malattia, ed era il consumo costante di limone o agrumi, ovviamente mal consumato dai marinai per il sapore acre e pungente, quindi lo stratagemma fu proprio quello di mescolarlo con il rum, che di certo non mancava a bordo delle navi, con l’aggiunta di zucchero di canna per meglio accettare “la cura”, ed è ecco che grossolanamente nasceva un cocktail.


L’origine quindi è abbastanza singolare del Daiquiri, tuttavia una vera e propria definizione come cocktail arriva a quanto pare nel 1898, quindi a circa 120 anni fa, quando il rum era stato già perfezionato come liquore tipico dei caraibi, aveva il colore e la consistenza di quello che oggi si consuma abitualmente, per cui nacque anche questo drink molto apprezzato dai fortunati frequentatori di Cuba. Dai Caraibi a New York, fu questo il salto di qualità che fece questo cocktail, passando dal caldo cubano al più rigido clima newyorkese, dove incominciò a farsi strada nei locali più alla moda della Grande Mela di quel tempo. Fu proprio negli Stati Uniti che ottenne il più grande successo facendo il giro di tutto il paese, da est a ovest in poco tempo divenne il drink più diffuso e consumato dagli americani. Per certi versi in occidente non fu fatto altro che, importare una bevanda che qualche secolo prima fu inventata per necessità sanitarie da antenati navigatori occidentali, diciamo che le origini del Daiquiri sono occidentali ma in terra straniera, per poi ritornare in “patria” non più come rimedio allo scorbuto ma come cocktail elegante e di gran gusto.


Ingredienti per la preparazione del Daiquiri

Come altri drink caraibici, il rum è alla base del mix, l’ingrediente centrale sia per la base alcolica sia per il sapore miscelato con altri elementi, vediamo quali sono quelli necessari per la ricetta autentica:

Da notare che si tratta di tre semplici elementi, fortunatamente oggi tutti ben reperibili e a buon mercato, tuttavia al posto del lime, in mancanza, si può usare il nostro classico limone, anche se si altera un po’ la ricetta originale. Pochi ingredienti quindi per un insieme di sapori che ricorda la terra di origine, il lime e lo sciroppo di zucchero esplodono con il rum bianco, lasciando il palato come di velluto.

Pochi elementi e una semplice preparazione, il Daiquiri è uno dei cocktail più facili da preparare, chiaro seguendo la ricetta originale e i dosaggi consigliati, altrimenti esagerando magari con il rum verrebbe fuori solo un liquore addolcito. Per la preparazione occorre fare quanto segue; spremere il succo di lime che poi deve essere filtrato per lasciarlo puro e senza fibre, nel frattempo raffreddare una coppa da cocktail con cubetti di ghiaccio, poi passare allo shaker nel mentre il bicchiere raffredda, versare del ghiaccio, il rum bianco, il succo di lime pronto e aggiungere lo sciroppo di zucchero, agitare bene e versare filtrando il tutto nella coppa ghiacciata eliminando i cubetti. Per decorare e rendere ancora più attraente il drink agli occhi del consumatore, aggiungete uno spicchio di lime o in assenza limone, il Daiquiri è servito.


La semplice ricetta

Come abbiamo visto solo tre elementi per questo cocktail, quindi poco impegnativo, in ogni caso le dosi sono sempre ben consigliate per preparare l’autentico e originale Daiquiri:

Niente di più semplice per preparare questo cocktail, uno dei più richiesti e apprezzati in molte occasioni mondane come nelle comuni serate estive tra amici.


Qualche curiosità e aneddoto

Sappiamo che lo scrittore Ernest Hemingway ha passato parte della sua vita ai Caraibi, a Cuba, sappiamo anche che era un buon bevitore, il Daiquiri rientrava tra i suoi cocktail preferiti insieme al Mojito, ovviamente. Il barman di fiducia dello scrittore usava preparare una versione tutta speciale, chiamato Hemingway Daiquiri o Papa doble, una variante senza zucchero ma con una maggiore dose di rum, aggiungendo del maraschino e succo di pompelmo, sicuramente apprezzabile ma notevolmente diverso dal Daiquiri originale.

Infine il Daiquiri è spesso citato in racconti e rappresentazioni cinematografiche, ad esempio nel romanzo Assassinio allo specchio di Agatha Christie, o nel film il Padrino parte II solo per citare le più famose.


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